www.irpinianelmondo.it

politica cronaca arte cultura turismo gastronomia…. e molto altro ancora

FALSO DENTISTA GAMBIZZATO DA UN PAZIENTE CURATO MALE

Posted by irpinianelmondo su aprile 2, 2008

2.4.2008 -Un falso dentista è stato gambizzato a Roma da un suo paziente che si è vendicato della dolorosa truffa subita. Il protagonista della vicenda è un uomo di 57 anni, romano, di cui gli inquirenti non forniscono il nome. Nel pomeriggio di ieri, martedì, era stato ferito a colpi di arma da fuoco ad una gamba nell’androne di un palazzo, nel quartiere Torpignattara. Il truffatore, ascoltato da carabinieri, aveva dapprima depistato le indagini simulando la rapina perché voleva nascondere la sua attività abusiva di dentista. Non era stato però creduto dagli inquirenti che hanno rintracciato l’uomo che ha sparato su cui, almeno a livello ufficiale, non vengono forniti molti particolari: è noto comunque che ha confessato le proprie responsabilità ed è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio, con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi. Quelle dolorose sedute dentistiche accompagnate evidentemente da scarsi miglioramenti della situazione dentaria devono però essere sembrati al gambizzatore un motivo più che sufficiente per sparare mandando il falso dentista al “Vannini”, un ospedale dove è stato operato e denunciato a piede libero per esercizio abusivo della professione. Lo studio dentistico era stato attrezzato illecitamente nell’abitazione della ex moglie: anche la donna, il fratello e il nipote sono stati denunciati per simulazione di reato e favoreggiamento personale. Le cronache romane e del Lazio, solo per citare i casi più recenti, riportano segnalazioni di vari falsi dentisti: un commerciante di prodotti per l’igiene orale che operava nella sua abitazione a Roma, un pasticciere che estraeva denti ad Aprilia (Latina) e addirittura un francese di origine libanese che, in un campo nomadi della capitale, curava i suoi clienti all’interno di una lussuosa autovettura trasformata in laboratorio odontoiatrico mobile, con tanto di trapani, pinze, ed altro materiale e apparecchiature usate in condizioni igieniche precarie. In particolare il pasticcere di Aprilia non aveva né laurea, né specializzazione e curava carie ed estraeva denti in uno studio attrezzato con apparecchiature obsolete senza osservare alcuna precauzione igienico-sanitaria: due anni fa gli furono sequestrati alcuni ferri arrugginiti e fogli di carta, l’unica documentazione ‘fiscale’ rinvenuta in quanto, ovviamente, non aveva mai presentato alcuna denuncia dei redditi.FALSI DENTISTI SONO CIRCA 10-15MILA
Sono circa 10-15mila i dentisti abusivi in Italia, cioé quelle persone, spesso ondototecnici, che si spacciano ed esercitano la professione senza averne il titolo. Con gravi rischi per la salute dei pazienti. Un fenomeno su cui non vi sono dati ufficiali, e che è possibile quantificare solo con una stima, sulla base anche delle denunce alle forze dell’ordine, come spiega Roberto Callioni, presidente dell’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani). “Si tratta di una situazione – spiega – che denunciamo da diversi anni alle istituzioni e alle forze dell’ordine. I dentisti abusivi sono diffusi su tutto il territorio nazionale, con punte nel centro-sud, e hanno cambiato il loro modo di agire negli anni”. Se infatti nel piccolo paese delle regioni meridionali è possibile trovare ancora il classico odontotecnico che ha un suo studio, in cui si presenta da dentista, al nord le cose sono diverse. “Queste persone – continua Callioni – si nascondono dietro società di comodo o medici, che gli fanno da prestanome”. Tutto ciò con gravi rischi per la salute dei pazienti. “Abbiamo avuto notizia – prosegue – di casi di epatite e hiv provocati dalla mancata sterilizzazione dei ferri. Senza contare i danni che possono avere i bimbi cui vengono impiantati apparecchi da falsi dentisti”. L’odontotecnico, secondo la legge, può solo confezionare le protesi progettate dal dentista, e quindi non può mettere le mani in bocca al paziente. “Chi va negli studi – conclude Callioni – deve stare attento, guardare se sono appesi i certificati di laurea, e se ha dubbi, chiamare l’ordine provinciale. Sarebbe comunque opportuno inasprire le pene, attualmente troppo lievi, magari prevendendo il sequestro degli strumenti di lavoro”.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: