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POLITICA: IL 29 APRILE INIZIA LA XVI LEGISLATURA

Posted by irpinianelmondo su aprile 18, 2008

18.4.2008 -Il 29 aprile suona la campanella della XVI Legislatura. I palazzi si preparano, quindi, all’accoglienza dei neo-eletti. Per le nuove reclute sono già a disposizione linee telefoniche dedicate che danno una serie di informazioni per non arrivare in aula impreparati. L’interrogativo più ricorrente è come fare per avere la tessera parlamentare.

Alla Camera, come di rito, l’accoglienza avverrà dal 27 aprile nella Sala della Regina, dove sono già stati allestiti una serie di stand informativi per accogliere l’ondata dei neo-eletti. I 630 deputati riceveranno, dopo la registrazione, anche una Guida ai servizi di Montecitorio. Dovranno compilare schede con i dati anagrafici, gli indirizzi e i recapiti telefonici, il conto corrente bancario dove farsi versare l’indennità. Poi si metteranno in posa per la foto di rito che li immortalerà sul tesserino magnetico per votare in aula. Al Senato, invece, dove i senatori sono 315, l’accoglienza inizierà il 28 aprile nella Sala delle conferenze stampa, dove alcuni dipendenti di palazzo Madama saranno a disposizione per le formalità.

Deputati e senatori entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni all’atto della proclamazione. L’assemblea nella prima seduta è presieduta alla Camera dal più anziano per elezione tra i vicepresidenti della legislatura precedente, mentre al Senato spetta al senatore più anziano per età. I segretari provvisori alla Camera sono 4, scelti fra quelli delle precedenti legislature, mentre al Senato sono 6, individuati fra i deputati più giovani presenti. Nella prima seduta, a norma del regolamento, avviene la costituzione dell’Ufficio di presidenza provvisorio e della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri.

Una volta costituito l’Ufficio di presidenza provvisorio, il presidente proclama eletti i deputati che subentrano e gli optanti tra più circoscrizioni. Alla Camera si procede all’elezione del presidente a scrutino segreto a maggioranza dei due terzi dei voti, conteggiando fra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. Anche al Senato il presidente si elegge con votazione a scrutinio segreto, con qualche piccola differenza. A Palazzo Madama, infatti, nei primi due scrutini è eletto chi raggiunge la maggioranza assoluta dei voti. Nella terza votazione è sufficiente la maggioranza assoluta, conteggiando anche le schede bianche. Se anche alla terza non si raggiunge l’elezione si passa al ballottaggio fra i due candidati che hanno ricevuto il maggior numero dei voti e viene proclamato chi ottiene la maggioranza dei voti. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano d’età. Poi si passa alla Camera all’elezione dei 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari per la costituzione dell’Ufficio di presidenza, mentre al Senato si eleggono, invece, 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari.

La drastica riduzione dei gruppi parlamentari comporterà alla Camera un taglio di spesa tra i 2 e i 3 milioni di euro l’anno, mentre al Senato si ipotizza un risparmio tra i 4 e i 4,3 milioni di euro. Il taglio ai segretari di presidenza alla Camera farà risparmiare circa 3 milioni di euro, mentre al Senato farà scendere il conto delle spese di circa 760mila euro.

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