CLANDESTINI : IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DICHIARA LO “STATO DI EMERGENZA NAZIONALE”. E’ POLEMICA
Posted by irpinianelmondo su luglio 25, 2008
25.7.2008-Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del ministro dell’Interno Roberto Maroni, “l’estensione all’intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno”. E’ quanto si legge nel comunicato finale diffuso da Palazzo Chigi dopo il Cdm.
“Poiché non é una decisione ordinaria, è assolutamente necessario che il governo spieghi immediatamente al Paese e al Parlamento le ragioni, le modalità e la finalità di tale iniziativa”, dice Minniti, ministro dell’Interno del governo ombra del Pd.
Stessa richiesta viene dall’Udc. “Non vorremmo che fosse l’ennesimo spot del governo”, dice il segretario Lorenzo Cesa. “Se c’é un forte fenomeno che riguarda la clandestinità – aggiunge – se ne discuta in Parlamento”.
Il Viminale parla di un provvedimento tecnico, già adottato in passato, che serve a poter adottare “procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri d’accoglienza nonché interventi di manutenzione ordinaria in strutture soggette a quotidiano degrado”.
“C’é un allarme democratico e nella conferenza dei presidenti di regione io proporrò di impugnare questa decisione presso la Corte Costituzionale”, fa sapere il governatore della Puglia e candidato alla guida di Rifondazione Nichi Vendola. Intanto il congresso di Rifondazione Comunista ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro la decisione del governo.
Reazioni arrivano subito anche dalle organizzazioni umanitarie internazionali. La situazione degli arrivi di immigrati in Italia, e in particolare a Lampedusa, è “stabile e strutturale dal 2002” e non si può parlare di emergenza, dice all’ANSA Loris De Filippi, responsabile delle operazioni di Medici senza Frontiere in Italia. “Siamo scossi e sconcertati”, esordisce De Filippi. “Stiamo attenti – ammonisce – a non porre una cortina di ferro nel Mediterraneo. Speriamo che la società civile reagisca – conclude – a quella che sembrerebbe una cinica scorciatoia politica per far funzionare meglio il pacchetto sicurezza”.
ansa
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