INCREDIBILE . NONNI PEDOFILI NEI CONFRONTI DEI NIPOTINI: L’ACCUSA VIENE DALLE FIGLIE DEI DUE ANZIANI GENITORI

22.11.2008-Le figlie fanno arrestare gli anziani genitori. Li accusano di essere pedofili. Le vittime? I nipotini, di 4 e 7 anni. Questa è la storia, appena all’inizio, di una devastante tragedia familiare. Qualunque sia – alla fine dell’iter giudiziario che si preannuncia lungo e complesso – la conclusione, cioè una sentenza di colpevolezza o a una doppia assoluzione. I loro bimbi sarebbero stati abusati sessualmente da tutti e due i nonni, in «circostanze ripetute» e «in tempi e luoghi diversi».

I pm del pool «fasce deboli» di Torino, gli hanno creduto e i due anziani sono ora ai domiciliari. La donna, A. P., 75 anni è segregata in un appartamento di Borghetto Santo Spirito (Savona); il marito, G. B., è invece detenuto nell’alloggio di famiglia, al quinto piano di un grande condominio perso nella periferia Nord. Il quadro degli indizi e delle prove raccolte dalla polizia sono coperti dal massimo riserbo. I genitori dei piccoli sono stati sentiti a lungo, e anche messi a confronto. I racconti «sconvolgenti», secondo uno degli inquirenti che hanno lavorato a lungo, dalla prima segnalazione sino alle ultime ore di ieri, sono stati attentamente vagliati, passo dopo passo. Poi gli esiti delle intercettazioni. Infine, la decisione di procedere all’arresto dei nonni. Così viene capovolto il mondo degli affetti. Orrori rivelati, non descrivibili con le parole. E valori rovesciati.
In una logica perversa, in cui i piccoli sarebbero finiti nelle mani di veri mostri, con i capelli bianchi, l’aria rassicurante e persino con le loro foto, i volti sorridenti, scattate in vacanza o nei momenti felici, ancora appese al muro della casa-prigione.

Muti gli investigatori della squadra mobile di Torino, che hanno eseguito ieri le ordinanze di custodia, in Piemonte e poi, in un secondo tempo, in Liguria. Ieri, per primo, è stato interrogato nonno Giuseppe; lunedì sarà la volta della moglie, nel palazzo di giustizia di Savona, nel corso di una rogatoria disposta dalla procura torinese.

I coniugi sono stati infine accompagnati dalla polizia nelle rispettive abitazioni; resteranno separati sino a quando non sarà esaurita la prima fase delle indagini che già si preannunciano delicatissime. Entrambi respingono le accuse del pm con disperazione: «E’ troppo infamante, noi amiamo i nostri nipotini, non abbiamo mai commesso nulla, non siamo pedofili». Le prime reazioni di A. P. sono state di totale incredulità. Ha letto più volte il testo dell’ordinanza di custodia poi ha seguito rassegnata gli agenti della mobile. Ora sono sotto choc. E gravemente malati. Lui di diabete, lei è da tempo cardiopatica.

C’è un aspetto controverso, che riguarda l’affidabilità di interrogatori e dei colloqui sostenuti dai periti con le presunte vittime, su cui si batteranno, sia durante l’inchiesta ma soprattutto nel processo di primo grado, gli avvocati difensori. Ma l’accusa è convinta di avere raccolto elementi sufficienti a giustificare gli arresti. Altre carte decisive potranno arrivare dai nuovi interrogatori in programma nei prossimi giorni. Le testimonianze avrebbero avuto precisi riscontri, e ci sono altri elementi coperti dal segreto, precisano gli investigatori.

Gli errori giudiziari, in vicende come queste, sono stati purtroppo numerosi, anche recentemente. Morale, vite distrutte per sempre, che nemmeno assoluzioni tardive sono poi riuscite a risanare. E anche una serie di suicidi. Di persone poi risultate innocenti.La Stampa