CRONACA,STORIA E POLITICA IRPINA. LA DINASTIA DEI SULLO : DE MITA , MANCINO, BIANCO – “I BASISTI ALL’ARREMBAGGIO”
Posted by irpinianelmondo su dicembre 30, 2008
28.12.2008– da un settimanale dell’epoca ,( il Borghese 6.4.1961 edito a Milano ) riportiamo un articolo di stampa a firma di Maria R. Boensch che ripercorre alcuni momenti della storia e della cronaca politica Irpina . L’articolo intitolato “la Dinastia dei Sullo- i Basisti all’arrembaggio” espone un quadro piuttosto cristico e pungente del’allora classe dirigente della Dem0crazia Cristiana ,parte della quale attualmente ancora impegnata nelle vicende politiche irpine. L’articolo , come in verita’ molti altri scirtti analoghi sempre piuttosto aspri, prende le mosse dall’allora Ministro dei Lavori Pubblici on. Fiorentino Sullo . Il Ministro irpino viene presentato come un despota autoritario che faceva sempre il vuoto intorno a se cercando di eliminare politicamente i suoi avversari. Cosi’ avvenne con l’on. Scoca che dovette rinuciare al suo incarico parlamanetare ,per una forma di incompatibilità introdota appositamente dal partito, optando per l’Avvocatura dello Stato . Tutto a vantaggio dell’on Fiorentino Sullo che ebbe cosi’ un concorrente in meno . Ecco il testo dell’articolo:
” questi principi, questi sistemi sono classici della manovra sulliana,c he nell’irpina si sviluppa secondo le regole antiche del clientelismo. Anche la “Base ” qui assume atteggiamenti borbonici, come dimostra la breve storia locale di questa corrente democristiana. Fu verso il 1955 ,infatti , che arrivarono ad Avellino, provenienti dall’ Universita’ Cattolica, due compari, destinati ad introdurre in irpinia le idee ed i metodi cari ai “laureati cattolici” e , quindi, alla “base”. Erano due giovinelli di primo pelo, due indigeni che avevano studiato al Nord: Ciriaco De Mita e Gerardo Bianco. Si unirono a Sullo nella battaglia per la “moralizzazione ” del partito e la lotta contro le ” clientele” ed il “monopolio del potere”. Oggi , 1961, a sei anni dal loro arrivo , la situazione e’ la seguente : tutti gli oppositori ” antisulliani” all’interno della DC sono stati sgominati; il Segretario provinciale di allora il ” fanfaniano” Prof. Ingrisano, che aveva tentato una pallida resistenza, e’ stato liquidato: i posti sono stati distribuiti. De Mita ,ad esempio, e’ stato sistemato presso l’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro, con uno stipendio da fare invidia ai funzionari con trent’anni di carriera sul groppone. Questo ” stranissimo” impiego gli permette , inoltre, di risiedere in permanenza ad Avellino e di dedicarsi alla politica, tanto che egli e’ divenuto segretario e cosigliere provinciale della DC.
Un altro attivista sulliano, Nicola Manicini , oscurissimo laureato in legge, e’ stato per quattro anni membro della Giunta Provinciale Amministrativa, ottenendo in tal modo un assegno mensile che gli fu facile arrotondare con i proventi delle cause dei comuni democristiani, a lui affidate con materna sollecitudine dal partito. Chiamato a superare un concorso su misura che doveva garantirgli il posto di Segretario Amministrativo dell’ Ospedale Civile, il povero Mancini riuscì ugualmente a farsi bocciare; ed ora i suoi amici per consolarlo , l’anno nominato Assessore alle finanze della Giunta provinciale…. ”
E’ un articolo che riportiamo solo come un fatto giornalistico di cronaca politica di quel tempo. Non conosciamo quanto e se vi sia del vero nei fatti raccontati che in verita’ ad oggi ,a quasi 50 anni di distanza, non e’ che interessino molto. In ogni caso sono momenti di vita politica italiana ed irpina di un tenpo passato .
misterno2 said
Speriamo che si formi una nuova classe dirigente che abbia a cuore la nostra provincia e sappia valorizzare le risorse primarie: acque, agroindustria, etc.