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STATALI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. ARRIVANO I PRIMI TAGLI IN BUSTA PAGA

Posted by irpinianelmondo su febbraio 15, 2009

15.02.2009-Si parla tanto di aumenti di stipendio per gli statali, eppure ci sono alcuni statali che per adesso non solo non hanno visto aumenti, ma addirittura hanno subito un taglio della loro busta paga. Sono gli impiegati e i funzionari in servizio al ministero dell’Ambiente, circa 600 persone. Da questo gennaio non ricevono più una “indennità di ente” che prima veniva corrisposta ogni mese a quasi tutti i lavoratori del ministero. La perdita economica ammonta mediamente a 50-60 euro netti mensili. È l’effetto del decreto finanziario presentato dal governo lo scorso settembre per risanare i conti pubblici. Una norma ha previsto il taglio per il 2009 di tutti i fondi speciali destinati a premi di produttività e indennità varie. Le conseguenze sono diverse a seconda dell’amministrazione di appartenenza. Al ministero dell’Ambiente il danno medio per un dipendente si aggira sui 2 mila euro lordi annui, in altri casi la cifra tagliata può essere irrisoria (nella scuola per esempio si tratta di appena 300 euro lordi annui), in altri invece è molto consistente (quasi 6 mila euro all’Inps o al Tesoro, addirittura 10 mila euro al ministero della Salute). L’Ambiente però è l’unica amministrazione dove il taglio è già esecutivo. Nel resto dello Stato infatti il pagamento dei premi avviene l’anno successivo, o nel migliore dei casi a metà anno. Soltanto all’Ambiente è prevista una sorta di anticipo dell’indennità, pagato con cadenza mensile: i dipendenti ricevono, o meglio ricevevano, l’80% del premio già a partire da gennaio, poi l’anno successivo dovrebbe arrivare un conguaglio con la parte restante dei soldi. A meno di sorprese, i dipendenti dell’Ambiente dovrebbero prima o poi recuperare i soldi persi. Il governo infatti ha promesso a Cisl e Uil che i fondi saranno ripristinati. Ma poiché il taglio è stato introdotto da una legge, per tornare alla stato precedente non basta un impegno con i sindacati, sia pure messo per iscritto. Il recupero delle risorse diventerà reale solo quando sarà stata approvata una nuova norma in Parlamento, e prima ancora bisogna che il Tesoro renda disponibili i soldi necessari. Cosa che ancora non è avvenuta, anche perché non si tratta di spiccioli: ci vogliono 530 milioni di euro. Sulla questione il ministero dell’Economia non si è ancora pronunciato ufficialmente. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha ribadito che i fondi saranno certamente recuperati, e ha promesso che il reintegro delle risorse avverrà in due tappe: una prima parte a giugno, il resto a fine anno. L’argomento è stato affrontato anche nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri: Brunetta vorrebbe inserire una norma all’interno del decreto anticrisi all’esame del Parlamento, ma Tremonti ancora non dà il suo benestare. E i sindacati temono di trovarsi alla fine con uno stanziamento inferiore alla cifra tagliata. Se la promessa sarà mantenuta entro l’anno, la decurtazione non verrà mai avvertita dagli statali e l’episodio avvenuto all’Ambiente resterà un’eccezione. Qualcosa di simile in verità poteva accadere ai 30 mila dipendenti dell’Inps. Anche lì il premio si paga mensilmente, ma per ora gli effetti del taglio non si vedono: l’amministrazione sta utilizzando altri fondi, contando sul fatto che prima o poi il governo restituirà i soldi.Il Messaggero

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