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SCUOLA . LA PROTESTA DEI PRECARI: NON COMPREREMO PIU’ AUTO FIAT

Posted by irpinianelmondo su febbraio 17, 2009

sciopero17.02.2009– Rapporto della Fondazione Agnelli sulla scuola italiana sta suscitando,
come peraltro era prevedibile, critiche di vario genere e sta innescando anche
clamorose iniziative di protesta.
Come quella della Rete nazionale dei Precari della scuola che si apre con uno
slogan ad effetto: “I precari della scuola non compreranno più auto Fiat”.
In effetti una delle proposte contenute nel Rapporto della Fondazione Agnelli
(che peraltro, è bene precisarlo, è espressione più della famiglia Agnelli che
dell’azienda Fiat) riguarda proprio i precari: azzeramento di tutte le
graduatorie permanenti, creazione di un albo regionale degli insegnanti,
assunzione diretta da parte delle scuole.
In realtà – spiegano i docenti della Rete – “i precari della scuola non
compreranno più auto Fiat non per protestare contro le analisi della Fondazione
Agnelli, ma perchè senza lavoro non avranno nemmeno i soldi per comprarsi una
bicicletta, figuriamoci un automobile”.
Come nella migliore delle tradizioni (“in cauda venenum”) le ultime righe del
documento servono a rincarare la dose:
“La Fiat vive da anni di contributi statali per il settore auto, senza i
quali avrebbe già chiuso da tempo: le ultime richieste di aiuto economico sono
state fatte per evitare 60.000 licenziamenti”.
“I precari della scuola – si legge ancora – trovano strano che la Fiat, o la
stessa Fondazione Agnelli, non facciano nulla per impedire il licenziamento di
140.000 precari dalla scuola (tagli previsti dalla Finanziaria 2008):
evidentemente per la Fondazione Agnelli esistono lavoratori di serie A e
lavoratori di serie B”.
Intanto alcune recenti dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione
Giuseppe Pizza riaprono fanno pensare che i tempi sono maturi per un’altra
operazione di assunzione di docenti precari.
Si parla di 20mila posti da mettere a disposizione per le assunzioni, ma non
è chiaro chi potrebbe riuscire a beneficiare del provvedimento.
Certamente non i precari della secondaria di primo grado dove nei prossimi
anni si corre addirittura il rischio di avere esuberi a causa dei nuovi orari
previsti dal Regolamento e forse neppure nella primaria.
E’ probabile invece che le immissioni in ruolo riguardino prevalentemente i
posti di sostegno sui quali già la finanziaria del 2007 prevedeva una
consistente stabilizzazione dell’organico.
I precari, comunque, non ci stanno a vivere ancora in questa condizione di
incertezza e stanno già organizzando una ulteriore manifestazione di protesta:
il 25 febbraio migliaia di docenti precari si travestiranno da fantasmi e si
raduneranno in molte città italiane.
E per il 21 febbrario è in programma anche un appuntamento più importante: un
convegno nazionale a Roma, durante il quale verranno concordate modalità di
protesta e nel corso del quale si discuterà quasi certamente dei rapporti con
le organizzazioni sindacali, accusate di non avere molto a cuore la sorte dei
precari.

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