SESSO E AMORE. I TEMPI DEL PIACERE : DAI 30 SECONDI AI 2 MINUTI
Posted by irpinianelmondo su giugno 19, 2009
19.06.2009-I tempi del piacere per l’uomo italiano si fanno sempre più rapidi. Può durare anche mezzo minuto il rapporto sessuale delle coppie in cui lui è troppo “frettoloso”. «Ma di fronte a un disturbo di eiaculazione precoce, spesso l’uomo italiano nega l’evidenza»: quasi 7 su 10 di quelli che ne soffrono assicurano che nella relazione con la partner il piacere “speedy” «non è un problema», e quasi tutti (circa 9 su 10) si guardano bene dal rivolgersi a un medico.
A parlarne sono tre esperti protagonisti oggi a Milano di un open day sul tema: Vincenzo Gentile, presidente della Società italiana di andrologia-Sia, Vincenzo Mirone, presidente della Società italiana di urologia-Siu, ed Emanuele Jannini, che coordina la Commissione scientifica della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità-Siams. I dati epidemiologici – ricordano i tre specialisti – indicano che il 20-25% degli uomini in Italia, ma più in generale nel mondo occidentale, riferisce «difficoltà a controllare» il momento del massimo piacere. Perchè ciò che più disturba «i circa 4 milioni di connazionali che soffrono di eiaculazione precoce non è tanto la ridotta durata del rapporto (da 30 secondi a un paio di minuti) – puntualizza Mirone – ma è proprio la difficoltà nel controllarsi».
Il problema «è “spalmato” sulle diverse fasce d’età e colpisce i 18enni come gli uomini di 70 anni», aggiunge. Il divario fisiologico tra lui e lei sotto le lenzuola è stato segnalato dagli specialisti che hanno lanciato la campagna Sia-Siu-Siams “Eiaculazione precoce. Vogliamo parlarne?”. Online, all’indirizzo www.eiaculazioneprecocestop.it, anche un test di autovalutazione per l’uomo e per la donna che «in una settimana è stato già compilato da 9 mila internauti», assicura Gentile. Segno di un problema molto sentito, e altrettanto sottovalutato. «Una questione culturale», commenta Jannini. La punta di un iceberg venuto a galla da 40 anni a questa parte: dal 1968, con la rivoluzione sessuale che l’ha consegnato alla storia. Perchè secondo le logiche di madre natura, riflette lo specialista, «l’uomo che soffre di eiaculazione precoce è il maschio perfetto: si può riprodurre più volte senza distrarsi da eventuali pericoli».
Come accade nel regno animale, fa notare Mirone, «dove i rapporti veloci sono una garanzia di sopravvivenza contro l’attacco di predatori più forti». Ma a fine anni ’60 la svolta: anche lei ha cominciato ad avanzare qualche pretesa, ha smesso di nascondere il disappunto e ha smascherato l’uomo “old style”. Il messaggero
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