NAPOLI. LA RISPOSTA AL MARE INQUINATO :ECCO ” FORCELLA BEACH”
Posted by irpinianelmondo su luglio 30, 2009
30.07.2009-Tutti parlano del mare inquinato, tutti scappano dalle coste campane, talvolta frequentate anche da qualche verme. E agli «scugnizzi» napoletani non resta altro che «arrangiarsi». Così
nasce una sorta di «lido fai-da-te» nei vicoli di Forcella. Un lido, limitato a una sola piscina con tanto di improvvisata pedana per i tuffi. Una piscina «da vicolo».
L’IDEA – Il progetto nasce da una donna residente in via Egiziaca a Forcella. Sulla strada, in vico Canale Tavernapenta (ribattezzato per l’occasione «Vico canale beach») e davanti all’ospedale Ascalesi, in prossimità di due note fontane napoletane (la «Scapigliata» e quella del «Capone»), sono state montate tre piscine che sono subito diventate la gioia dei più piccoli. Sul fondo anche un materassino, per atterrare comodi dopo i tuffi. Ma non è tutto: vicino alle vasche anche un gazebo, una zona d’ombra per proteggere i bambini dal caldo estivo.
LA STRUTTURA – Le piscine sono state collocate su un piano d’erba sintetica e la zona è stata recintata con canne di bambù, per la privacy dei bagnanti del «Nuovo lido Forcella». In un angolo, inoltre, c’è spazio anche per un tavolo e cinque sedie e addirittura, nel caso ai bagnanti venisse fame, un barbecue con il carrello.
IL SEQUESTRO – Si è pensato a tutto o quasi, meno che la cosa potesse finire in breve tempo e restasse solo all’archivio storico. Dopo poche ore dalla loro comparsa, gli agenti della polizia municipale dell’unità operativa San Lorenzo hanno smantellato la struttura e denunciato per occupazione di suolo pubblico la donna. Quest’ultima si è giustificata dicendo che essendo il mare inquinato non c’è altra soluzione che quella di far divertire i bambini sotto casa, in una piccola e riservata «area relax». corriere mezzogiorno
Antonio Pisanti said
PISCINA ALL’APERTO CON FONTANA DEL CINQUECENTO NAPOLETANO
NAPOLI – La trovata della piscina all’aperto con annessi servizi ad uso privato su suolo pubblico allestita in via Egiziaca a Forcella, dietro la celebre Fontana cinquecentesca della Scapigliata, è solo uno dei più clamorosi tra i tanti casi di occupazione abusiva e di oltraggio a monumenti, ampiamente praticati a Napoli, impunemente tollerati da chi, ad ogni livello, dovrebbe esercitare controlli ed irrogare sanzioni utili anche ad evitare il ripetersi di simili, vergognose illegalità.
A ben poco servono l’azione di sensibilizzazione delle scuole e l’impegno civile di insegnanti e genitori nei progetti di educazione alla tutela dei beni culturali ( e ve ne sono ! ) se poi è consentito alla parte marcia della città di continuare ad esasperarne il degrado,di misconoscere i meriti dei suoi figli migliori e di speculare persino sui progetti di recupero e di restauro dei monumenti.
Piuttosto che inveire contro quelli che, come Roberto De Simone, hanno l’onestà e il coraggio di mettere il dito sulla piaga, è il caso di invocare il recupo di una reale cittadinanza attiva, senza nascondersi dietro alibi di comodo e vittimismi di maniera.
Corsi e programmi per l’educazione alla tutela dei beni e delle risorse culturali servono ben poco se non sono supportati da adeguate politiche territoriali di intervento (manutenzione, strutture, servizi, ecc.) e da una corale educazione “attraverso” la legalità, da praticare in tutte le sedi e in tutte le circostanze.
C’è ben poco da scherzare con le solite note di colore o con gratuiti apprezzamenti per un gesto di denuncia lontano dalle intenzioni dei bagnanti di Forcella e dei loro emuli, desiderosi solo di risolvere sulla pubblica via una loro esigenza, a dispetto di ogni decoro e senso civico, come sempre più spesso accade in una città in preda ad una progressiva decadenza.
Antonio Pisanti
già dirigente scolastico