REGIONE CAMPANIA . ELEZIONI 2010. DE LUCA :”SARO’ PROTAGONISTA” . CIRIACO DE MITA : IL SINDACO DI SALERNO VUOLE IL MIO APPOGGIO
Posted by irpinianelmondo su ottobre 14, 2009
14.10.2009-«Alle regionali? Di certo non farò lo spettatore né il turista svedese. Sarò un protagonista ». Vincenzo De Luca si arrampica sulla scalinata del Maschio Angioino, in uno dei luoghi del potere cittadino, con la fermezza di sempre. Per conquistare Napoli sta facendo piccoli passi. Il tour preelettorale lo ha cominciato più di un anno fa: Benevento, Avellino, la provincia partenopea.
Un accerchiamento studiato a tavolino. E se nella sua Salerno esplode populisticamente in frasi del tipo: «Ho legato la mia vita in modo viscerale a questa città», da tempo aggiunge anche «il modello Salerno può essere esportato ovunque anche a Santa Lucia».
Le due facce di De Luca. Addirittura al Maschio Angioino si lascia andare ad un plateale: «Se cresce Napoli, cresce l’Italia». Se non è campagna elettorale questa, quale lo è? Altra conferma? Sabato scorso l’ex presidente del consiglio, Ciriaco De Mita, ad Angri ha testualmente detto: «Un emissario di De Luca è venuto da me chiedendomi l’appoggio». Low profile deluchiano.
L’associazione Italia solidale, dell’ex diessino riformista Enzo Magaldi, lo ha invitato ad un convegno sui fondi europei. Interessante dibattito ma per pochi intimi con Sergio Fedele al posto dell’assessore Franco Malvano, Lina Lucci della Cisl, Berardo Impegno del Pd. Quel che potrebbe sembrare un approccio timido all’elettorato metropolitano si dimostra un test. Anche questo studiato a tavolino. Ed è chiara la strategia deluchiana. Il modello Salerno, non è solo istituzionale, ma anche politico. «Le primarie? Sono per gli analfabeti», dice il sindaco al suo partito.0
I termini centrodestra e centrosinistra diventano un intercalare dispregiativo. Per la serie: sono categorie senza più senso. «Io sono un irregolare — afferma —, mi sono sempre candidato da solo. L’ultima volta da orfanello. Quando qualche compagno di partito mi chiedeva di fare un’iniziativa comune ho sempre risposto: no grazie, non voglio perdere voti». Progressisti per la Campania. Si dice da tempo, la lista, anzi 5 liste, una per provincia, ce le ha pronte nel cassetto. Al di fuori degli schieramenti: «Ci vuole una grande rivolta morale e democratica ». Chiama a raccolta le associazioni, i movimenti. Per ora. I partiti, per ora, li tiene fuori. Ecco l’invito: «Dobbiamo dare coraggio a chi non ha deciso di arrendersi in questa regione. Resistere, creare una rete. Dal mio punto di vista dobbiamo creare la speranza in questi territori a un passo dalla resa. Stiamo per mollare. Mezza regione è stata riconquistata dai delinquenti e poi la vicenda politica. Un mercato. Una volta c’erano i partiti dei notabili, ora solo i notabili. L’esperienza e la società civile possono aiutarsi, ma la precondizione è fare una scelta culturale fuori dagli ideologismi». Chiaro. Il centrosinistra è «squinternato, dopo 16 anni di governo qual è il bilancio?». Il centrodestra «più che in guerra con la burocrazia è in guerra con la sintassi ». La conclusione è che «la logica delle clientele, delle consulenze e degli affari ha coinvolto tutti, altrimenti ci sarebbe stata qualche rottura. Anche se disprezzo chi ha mangiato nel piatto di questa regione e ora la critica. Non c’è stata nessuna opposizione se non la mia».
Il programma. Semplice. Tre i temi: sanità, ambiente e fondi europei. «Veniamo da un grande fallimento nella programmazione 2000-2006. Sciagurata. Sono stati finanziati 200 mila progetti, cosa significa se non clientele? I fondi europei sinora sono serviti a mantenere in piedi il potere. Nel poetico documento della Regione ‘la cura del ferro’ pare ci sia questa consapevolezza. Dopodiché siamo nel 2009 e abbiamo perso già due anni. Non si è aperto un cantiere, non si è spesa una lira. La disoccupazione giovanile è al 25 per cento. Un delitto». La cura De Luca è questa: cento grandi progetti, 10 mila occupati ciascuno. «Per avere un parere dall’assessorato all’Ambiente — passa ad altro argomento — ci dobbiamo mettere un anno. Io sarei per la flagellazione pubblica dei funzionari che fanno perdere tempo». De Luca si riferisce al progetto di ripascimento del litorale salernitano bloccato evidentemente da Santa Lucia. Altro affondo: «Sono d’accordo con il maestro De Simone contro Piedigrotta. Vorrei che la programmazione del teatro Verdi avesse la stessa attenzione dei carri e dei fuochi». E poi la formazione: «Basta con i soldi per il reddito di cittadinanza. Mi cuommuovono di più gli studenti senza lavoro rispetto a chi passeggia lungo corso Umberto». Passo dopo passo, direbbe il suo nemico storico Antonio Bassolino, De Luca va in città.
Simona Brandolini -corrieremezzogiorno.it
luca said
caro DE LUCA dacci un bel lavoro,un fitto di casa decente,facci guadagnare come te ,allora si che puoi abolire il reddito di cittadinanza,la gente ha problemi economici veri e BASSOLINO ha cercato in ogni modo di aiutare questa gente,dove lei come BERLUSCONI ritiene parassiti….ci pensi a cio che afferma.
ANTONIO said
“Intanto dobbiamo ricordare che il reddito di cittadinanza è attualmente l’unica esperienza di sostegno al reddito per le famiglie cosiddette incapienti, caratterizzate da estremo disagio. Per questo motivo si è deciso di prorogarlo nel 2010 con trenta milioni di euro…ORA TI E CHIARO CARO DE LUCA