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INCHIESTA RICICLAGGIO. IL GIP : CON IMMUNITA’ RISCHIO FUGA ALL’ESTERO DEL SENATORE DI GIROLAMO

Posted by irpinianelmondo su febbraio 25, 2010

25.02.2010-“Sussiste il rischio concreto che fruendo dell’immunità propria di tale carica egli possa fuggire all’estero, dove dispone di un patrimonio illecitamente accumulato di notevolissima entità”. E’ quanto si legge nella richiesta di arresto del senatore del Pdl Nicola Di Girolamo inviata dal Gip, Aldo Morgigni, al presidente del Senato

Il Gip evidenzia, fra l’altro, che “dall’estero l’indagato può ulteriormente portare avanti gli interessi dell’associazione criminale per i cui scopi e per la quale manifesta al Mokbel che lo rimprovera in più di un’occasione la sua assoluta fedeltà e disponibilità appare necessario adottare nei confronti del Di Girolamo una misura restrittiva adeguata, potendosi escludere per i fatti a lui ascritti, vista la loro gravità e l’epoca anche recentissima di commissione, la concedibilità di qualsivoglia beneficio di legge”.

Da parte sua Di Girolamo, accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e di essere stato eletto all’estero con il contributo determinante di una famiglia della ‘ndrangheta (la famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto), si difende così in una conferenza stampa convocata all’Hotel della Minerva a Roma: “Non ho mai avuto contatti con mafia e camorra. Sono qui per la mia famiglia, i mie amici e coloro che mi stimano. Tutti i fatti che mi sono contestati non mi appartengono”.

Sommerso dai flash dei fotografi, il parlamentare del Pdl, recordman di presenze a Palazzo Madama, parla di una “tempesta che si è abbattuta sulla mia persona, ieri non avevo indicazioni di nulla – spiega il senatore su cui pende la richiesta di arresto già trasmessa al Senato – oggi ho letto i quotidiani, ma non ho letto ancora le carte. Commenterò quando le avrò viste”.

Di Girolamo ribadisce “pieno rispetto assoluto per la magistratura”, e per tre volte nella conferenza stampa durata 8 minuti, rimarca: “Le carte non ce l’ho, non posso ancora chiarire“. E a chi gli chiede di suoi eventuali rapporti con la criminalità organizzata, replica: “Una volta sola sono stato ospite in Calabria per una colazione di campagna elettorale, e questo è l’unico contatto con la terra calabrese”.

Intanto, la Procura di Roma ha avviato una indagine preliminare che ha per oggetto l’ipotesi dell’esistenza di un sistema di coperture politiche di cui potrebbe aver beneficiato Di Girolamo. L’indagine si riferisce agli sviluppi di una inchiesta sulle presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato la sua elezione a senatore.

Per il Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ”non è la novità che la ‘ndrangheta riesca a controllare i pacchetti di voti”. ”Anzi – spiega all’ADNKRONOS -, all’estero è più facile perché la lettera per votare arriva a casa. L’elettore all’estero non va in una cabina o all’ambasciata. Compila la lettera da casa e la rispedisce. In un territorio controllato dalla mafia è ovvio che ha maggiore facilità di controllare i voti”.

E’ il legislatore che deve cambiare la norma. Se si dimostra che la ‘ndrangheta va nelle case a compilare le schede deve cambiare la legge. Non devono essere sempre la magistratura e le forze dell’ordine – sostiene Gratteri – a controllare le cose. Non è la magistratura a dover controllare se in tutti gli Stati del mondo quando si vota la ‘ndrangheta va a prendere i voti. E’ molto più facile e tranquillizzante per tutti cambiare il sistema di votazione”. ADNK

Una Risposta a “INCHIESTA RICICLAGGIO. IL GIP : CON IMMUNITA’ RISCHIO FUGA ALL’ESTERO DEL SENATORE DI GIROLAMO”

  1. cocos' said

    Credo che sia giunto il momento di accettare quello che dice il presidente del Consiglio e cioè(che il popolo è sovrano ) sovrano perchè è stato eletto è sovrano di dire (basta a tutti questi abusi e latrocini quotidiani). Al presidente consegnerei questo Vademecum.
    1) La legge è uguale per tutti i cittadini che vivono in Italia,
    2) chi ruba,chi estorce,chi truffa e non ha incarichi istituzionali (pena 5 anni)
    3) chi ruba,chi estorce,chi truffa,chi evade chi approfitta della propria posizione istituzionale (20 anni)
    4) L’arresto deve essere eseguito immediatamente sia per i primi che per i secondi senza distinzione alcuna.
    Da anni si sente dire durante il periodo elettorale che le cose devono cambiare puntalmente , appena si insediano dimenticano le promesse fatte,ma non solo loro anche gli Italiani

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