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CAMORRA:DOPO L’ARRESTO DEL SUPER LATITANTE LICCIARDI ECCO I NOMI DEGLI ALTRI 29 SUPER RICERCATI

Posted by irpinianelmondo su febbraio 7, 2008

– Napoli, 7 feb. – La squadra mobile della questura di Napoli ha arrestato Vincenzo Licciardi, reggente dell’omonimo clan dell’area nord di Secondigliano a capo del cartello della cosiddetta alleanza di Secondigliano. L’uomo era latitante da lungo tempo e inserito nella lista dei 30 piu’ pericolosi latitanti italiani. Vincenzo Licciardi, 42 anni, latitante dal 2004 e dal 2005 ricercato anche in base a un mandato internazionale di cattura, e’ reggente dell’omonimo clan dal 1994, anno della morte per malattia del fratello Gennaro, capo del clan, nel penitenziario di Voghera. Ai vertici della ‘famiglia’ di camorra ci sono anche i fratelli Pietro e Maria, arrestata nel 2001, ma Vincenzo per gli investigatori, in base a intercettazioni, lettere da lui scritte quando detenuto e rivelazioni di pentiti, e’ il superboss. Il clan, egemone nei quartieri napoletani di Secondigliano (dove la famiglia risiede), Scampia, Chiaiano, Miano e San Pietro a Patierno, ha la fonte principale di guadagno nel traffico di droga, ma anche nel racket ai danni di commercianti. Tra i suoi alleati ci sono i Contini e i Mallardo, nonche’ a fasi alterne i Lo Russo, e con questi altri tre clan negli anni ’90 i Licciardi costituirono il cartello della “Alleanza di Secondigliano” per gestire meglio il traffico di droga e lo spaccio. “Non fate c…, sto con mia moglie”. Cosi’ il boss Vincenzo Licciardi, si e’ rivolto ai poliziotti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile diretti da Cristiana Mammara che, questa mattina alle 4, hanno bussato alla porta di una villetta con giardino alla perifia di Cuma per arrestarlo dopo tre anni di intense ricerche e almeno tre tentativi falliti all’ultimo minuto.
  Licciardi era in compagnia della moglie Rosaria Iodice, che spesso passava lunghi periodi con lui. A fornirgli appoggio dicono gli investigatori una coppia denunciata per favoreggiamento di persone a lui parenti. Licciardi usava quell’abitazione come rifugio da tre o quattro mesi, e in questi anni si era recato anche all’estero, Portagallo, Francia e Spagna, accompagnato da persone di sua fiducia per tenere i contatti con la rete di “Magliari”, cioe’ i contrabbandieri internazionali di merci che utilizzano dagli anni ’70 e le rotte e le strutture logistiche del contrabbando di droga e armi per fare affari. Nell’abitazione sono stati trovati anche “pizzini”, cioe’ i bigliettini con i quali il boss comunica. Si tratta, sottolinea il pm Barbara Sargenti che ha coordinato le indagini, per lo piu’ di biglietti con messaggi personali, rivolti soprattutto anche a familiari. Il boss non utilizzava il telefono e provvedeva da solo a se stesso, anche se poteva contare sulla coppia denunciata per favoreggiamento. Licciardi non aveva nemmeno armi nella casa di Cuma dove e’ stato arrestato e non ha apposto resistenza all’arresto. La sezione catturandi della Mobile e la Direzione distrettuale antimafia napoletana lo hanno seguito per tre anni costantemente in una indagine di pura intelligence che si e’ avvalsa di intercettazioni – per quanto queste abbiano fornito pochi elementi fondamentali, dato che i clan sanno di essere ascoltati – ma soprattutto fatta di tenacia e creativita’. “In Campania e all’estero – spiega Sargenti – lo abbiamo seguito sotto mentite spoglie, fingendoci anche postini per entrare in ambienti chiusi e omertosi”. Mandara sottolinea che per tre volte la scaltrezza del boss ha evitato la cattura predisposta dalle forze dell’ordine: una prima volta a Napoli, in via abate Gioacchino, nel novembre 2005, quando, mentre gli agenti circondavano la casa in cui viveva, Vincenzo Licciardi scappo dalle fogne; una seconda, nella primavera del 2006, quando fu sorpreso da una pattuglia in auto in via Yuri Gagarin, e riusci’ ad accelerare e fuggire; l’ultima, a luglio dello scorso anno, quando era stato localizzato in una villa a Monterusciello, sempre sul litorale flegreo, e scappo’ prima dell’arrivo dei poliziotti. Questa mattina si e’ agito appena avuta la certezza  di poterlo catturare.

Ecco  i nomi delgi altri  29 superlatitanti di “massima pericolosità” che fanno parte del Programma speciale di ricerca selezionati dal ” Gruppo integrato interforze ricerca latitanti” della Direzione centrale della polizia criminale.

MAFIA
– VITO BADALAMENTI, ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, ed altro.
– GIUSEPPE FALSONE, ricercato dal 1999 per associazione di tipo mafioso, omicidi e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
– MATTEO MESSINA DENARO, ricercato dal 1993, per associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto ed altro.
– GERLANDINO MESSINA, ricercato dal 1999, per associazione di tipo mafioso e vari omicidi.
– SALVATORE MICELI, ricercato dal 2001 per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed altro.
 – GIOVANNI MOTISI, ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro.
– GIOVANI NICCHI, ricercato dal 2006 per associazione di tipo mafioso, estorsione ed altro.
– DOMENICO RACCUGLIA, ricercato dal 1996 per omicidi, associazione di tipo mafioso, rapina, estorsione ed altro.
– MICHELE ZAGARIA, ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina ed altro.

‘NDRANGHETA

– CARMELO BARBARO, ricercato dal 2001 per associazione di tipo mafioso, omicidio ed altro.
– DOMENICO CONDELLO, ricercato dal 1993 per omicidio, associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, rapina, armi, ed altro. – PASQUALE CONDELLO, ricercato dal 1997 per omicidio, estorsione, armi ed altro.
– GIOVANNI STRANGIO, tra i ricercati per la strage di Duisburg dell’agosto scorso.
 – GIUSEPPE COLUCCIO, ricercato dal 2005 per associazione di tipo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti ed altro.
– PIETRO CRIACO, ricercato dal 1997 per associazione di tipo mafioso, omicidio, armi ed altro.
– GIUSEPPE DE STEFANO, ricercato dal 2003 per associazione di tipo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti ed altro.
– GIOVANNI TEGANO, ricercato dal 1993 per omicidi ed associazione di tipo mafioso, ed altro.
– MICHELE ANTONIO VARANO, ricercato dal 2000 per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ed altri gravi reati finanziari ed economici.
– ANTONIO PELLE, ricercato dal 2000 per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico Internazionale di armi, sostanze stupefacenti ed altro.

CAMORRA
– PATRIZIO BOSTI, ricercato dal 2005 per concorso in omicidio ed altro.
– ANTONIO IOVINE, ricercato dal 1996 e dal 2002 per omicidio ed altro.
– GIUSEPPE GIORGI, ricercato dal 1995 per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi, estorsioni ed omicidi. – MARCO DI LAURO, ricercato dal 2005, per associazione di tipo mafioso ed altro.
 – SEBASTIANO PELLE, ricercato dal 1995 per associazione per delinquere finalizzata al traffico Internazionale di armi e sostanze stupefacenti ed altro.
 – PASQUALE RUSSO, ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere, concorso in omicidio plurimo ed altro.
 – SALVATORE RUSSO, ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere ed altro.
 – PASQUALE SCOTTI, ricercato dal 1985, per omicidio ed occultamento di cadavere ed altro.

ALTRO
– ATTILIO CUBEDDU, ricercato dal 1997, per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (Nuoro), dove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime.
– RAFFAELE ARZU, ricercato dal 2002 per rapina. 

Una Risposta to “CAMORRA:DOPO L’ARRESTO DEL SUPER LATITANTE LICCIARDI ECCO I NOMI DEGLI ALTRI 29 SUPER RICERCATI”

  1. orsu said

    Sto appunto facendo una ricerca sul net e ad oggi, 26 Ottobre 2010 questi latitanti sono stati quasi tutti presi, specialmente quelli facenti parte di associazioni criminali.

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