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IL CASO . MULTA DI 1400 EURO PERCHE’ SENZA CASCO, NE’ PATENTE , NE’ ASSICURAZIONE : GUIDAVA UNA BICI ELETTRICA

Posted by irpinianelmondo su settembre 21, 2008

21.9.2008-Un padovano è stato multato tre volte in pochi giorni, per un totale di 1.395 euro, perché trovato a viaggiare con una bicicletta elettrica senza assicurazione, senza patente e senza casco.Quel mezzo, per i vigili urbani che hanno fermato e sanzionato Adriano Ciotti, 47 anni, non sarebbe una semplice bici a pedalata assistita ma un vero ciclomotore poiché è dotato di manopola per accelerare.

L’uomo, che si è rivolto a un legale, ha trovato appoggio e comprensione nel rivenditore del mezzo che, come indica il Mattino di Padova, ha confermato di aver commercializzato una bicicletta a pedalata assistita.

 “Se si aziona l’acceleratore – spiega il commerciante – non parte, ha bisogno dell’impulso della pedalata”. Mentre i vigili rimangono fermi sulla loro tesi e sostengono di “aver applicato il codice”, dalla loro parte si schiera anche il comitato veicoli elettrici (Cives), secondo il quale “servono sanzioni contro chi produce motorini travestiti da biciclette”. Del caso il Comune di Padova intende investire la Motorizzazione.ANSA

11 Risposte to “IL CASO . MULTA DI 1400 EURO PERCHE’ SENZA CASCO, NE’ PATENTE , NE’ ASSICURAZIONE : GUIDAVA UNA BICI ELETTRICA”

  1. Ugo said

    Tra un po’ bisognerà anche stare attenti a non mangiar fagioli prima di salire in bici, o si rischi di sentirsi dire che si è alla guida d’un mezzo a reazione. Regole, regole, regole, regole… il contrario della libertà. O no?

  2. andrea said

    bene siamo in pieno regime io i vigili li considero esuberi attivi intenti a fare solo cassa per il loro comune a lavorare in miniera!!!!

  3. non è che se vado al cesso mi fanno il processo?

    eddai,si sta diventando sempre più ridicoli

  4. eugenio said

    Hanno fatto benissimo !!!!!
    Finalmente se ne sono accorti. Sono pericolosissimi quei mezzi, specialmente quelle “cose cinesi” fragili e con freni poco o nulla affidabili

  5. Paskao said

    Che assurdità! E poi Eugenio, ma credi ancora alle favole?!

  6. stefano said

    i vigili sbagliano per una errata interpretazione del codice della strada, difatti le bici elettriche con accelleratore sono a norma, come sentenziato dal tribunale di palermo. ecco la vicenda: Il suo negozio era stato posto sotto sequestro nel febbraio del 2004, ma poi il giudice Cristina Russo della seconda sezione penale lo aveva assolto dall’accusa di frode in commercio. Un commerciante di Palermo di 73 anni ha, quindi, chiesto un risarcimento danni di due milioni. Il venditore di bici, Giuseppe Dolce, era finito in ospedale per un edema polmonare acuto, che, a detta del suo avvocato – il figlio, Calogero Dolce – era stato provocato dalla vicenda. L’attività commerciale fu poi dissequestrata un anno dopo, nel febbraio 2005. Il provvedimento di sequestro avrebbe influito sulla situazione economica dell’anziano: a maggio i suoi beni immobili saranno venduti all’asta per un valore stimato di un milione 400 mila euro. fonte: calogeromira.wordpress.com

  7. marcone said

    Infatti non è un acceleratore ma un variatore di assistenza alla pedalata. In poche parole senza questo variatore (o pseudo acceleratore!) quando pedali il motore elettrico si aziona e andrebbe sempre al massimo (24/25 Km/h) con evidente pericolosità per chi le utilizza e non solo. Serve quindi esclusivamente a dosare l’assistenza del motore per adeguarla alle condizioni della strada e del traffico, ma SE NON PEDALI, IL MOTORE ELETTRICCO NON SI ATTIVA!!! Hai un bel da girare la manopolaaaaa.
    Altro discorso se qualcuno tarocca il dispositivo e lo usa come un motorino elettrico, cosa permessa in altri paesi, d’altronde la differenza è solamente una finta (o quasi finta) pedalata!
    Ma allora, vietiamo pure di usare le forbici perchè qualcuno non le usa solo per tagliare la carta………
    Mah, avevamo bisogno proprio di questo zelo nell’applicare ed iinterpretare le norme….. eh sì, se ne sentiva proprio la mancanza…..

  8. Mimmo said

    Secondo me, in attesa di rivedere le norme che regolamentano la circolazione e l’omologazione di certi veicoli, bisognerebbe affidarsi alla intelligenza e buon senso di chi deve far rispettare le leggi. Io ritengo che se uno usa un qualunque mezzo, al posto dell’auto, andrebbe premiato. Ma, nel caso del signore multato, la colpa più grave resta quella di non aver pagato la tangente all’assicurazione (secondo voi di chi sono le assicurazioni e perchè sono obbligatorie?)

  9. Mimmo said

    Certo rigore da parte di chi dovrebbe tutelarci lo trovo deprimente, ancor più se confrontato con la recente assoluzione degli attivisti di Greenpeace assolti dopo aver cercato di bloccare un centrale a carbone, in Inghilterra. Pazienza, i loro figli gliene saranno grati.

  10. Esistono bici con “acceleratore”, che sono in effetti dei taroccamenti. Andrebbe verificato cos’era quella multata, ma credo, visto che il rivenditore l’ha confermato, si tratti proprio di un “variatore di assistenza”. Se lo metti a zero hai una bici normale, se lo metti al massimo ne hai una a pedalata assistita “standard”.

    Ma in generale oggi c’e’ diciamo poca comprensione per chi non usa l’auto. Qui a Firenze ti tolgono le biciclette dai pali (ma non mettono rastrelliere) perchè “son brutte”.

    Sull’assicurazione: io sono assicurato anche per la bici, se investi un pedone puoi fargli davvero male. E anche se sono d’accordo che le assicurazioni siano una mafia, preferisco che esistano, rispetto a rischiare di essere messo sotto da uno che poi non può materialmente pagarmi i danni.

  11. Salve,
    mesi addietro, dopo 4 anni di udienze, il mio cliente è stato assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di frode in commercio per aver venduto biciclette elettriche con accelleratore. Alle domande poste al C.T.U. ingegnere della motorizzazione, non ha saputo rispondere, in particolare “…il motore si avvia pedalando o con analogo dispositivo a propulsione muscolare..” Ho chiesto se mi sapesse indicare un analogo dispositivo, balbettando ha risposto di no… ho mostrato il cosiddetto “accelleratore” identico al sistema di elettrocalamite posto al livello dei pedali. Il giudice ha conluso con una sentenza molto completa che non è compito della giustizia qualificare questi veicoli, ma del legislatore. Intanto il mio cliente, fra l’altro colto da un gravissimo malore al momento dell’irruzione dei Vigili Urani (3 by-pass cardiaci e 2 mesi di ospedale e la cattiva pubblicità in quanto la notizia sul quotidiano locale) ha intentato causa ai Vigili Urani ed al Comune di Palermo chiedendo un risarcimento di 2 milioni di Euro (notizia in prima pagina e all’interno del 20 marzo 2008). La prima udienza per il risarcimento del danno si terrà il prossimo 9 dicemre. Nei prossimi giorni pulicherò l’intera sentenza (motivazione compresa) sul mio sito.

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