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EMERGENZA RIFIUTI CAMPANIA. GOVERNO BATTUTO SU DUE EMENDAMENTI : LA LEGA VOTA CON L’ OPPOSIZIONE

Posted by irpinianelmondo su giugno 19, 2008

19.6.2008– Doppio stop per il governo in Aula alla Camera durante l’esame del decreto sull’emergenza rifiuti in Campania. Per due volte, prima su un emendamento dell’Udc, poi su uno dell’Italia dei Valori, la Lega ha votato con le opposizioni facendo andare sotto l’esecutivo. Un segnale, come spiega anche Bossi, che il Carroccio manda alla maggioranza, in primis per far capire quanto ci tenga a che dal Parlamento arrivi un messaggio di “responsabilizzazione delle amministrazioni locali campane” che devono in qualche modo farsi carico di una emergenza da loro creata. Perché, come va ripetendo da giorni il presidente dei deputati Roberto Cota “non passi il principio che tanto alla fine paga sempre Pantalone”.

Fatto sta che a Montecitorio va in scena una seduta decisamente tesa, con sospensioni e rinvii e, fatto decisamente raro a Montecitorio, l’annullamento di un voto (tre ore e mezzo dopo che aveva avuto luogo). Dopo un avvio dei lavori tranquillo sul dl, con l’approvazione senza problemi anche del contestato articolo sulla ‘superprocura’ di Napoli, poco prima di pranzo per il governo arriva la prima batosta. La Lega vota con Pd-Idv e Udc un emendamento dei centristi riguardante le piazzole di deposito temporaneo dei rifiuti per lo stoccaggio, e il governo è battuto. “Abbiamo voluto dare un segnale costruttivo e credo che ora non ci saranno più problemi”, spiega Cota.

Il Carroccio ha infatti votato controcorrente sull’articolo 8, ma ‘pensando’ al punto 17 del provvedimento, quello sulla copertura delle spese per l’emergenza, per le quali, con un emendamento, chiede che la Campania ‘restituisca’ i soldi stanziati dallo Stato rivalendosi su comuni, consorzi e società di servizi locali. Il Pdl, con il vice capogruppo Italo Bocchino minimizza: si tratta di “piccole divergenze interne”. Ma il Pd non è della stessa idea: “é un sintomo del fatto – osserva il capogruppo dei democratici Antonello Soro – che nella maggioranza c’é una compattezza assai meno granitica di quanto non si voglia dimostrare”. Seduta sospesa e riunione del comitato dei nove, dal quale emerge, però, la soluzione, (quantomeno di merito se non politica): il voto verrà annullato perché l’emendamento andava a incidere su un punto del provvedimento già cancellato ieri e non doveva quindi essere messo al voto. Il presidente Gianfranco Fini dà il proprio ok all’annullamento, visto che “si è trattato di un mero errore materiale”, e la situazione sembra tornare tranquilla.

Nel pomeriggio il leader del Carroccio, Bossi, si fa vedere a Montecitorio e detta la linea: va in Aula a parlare con Cota poi con il sottosegretario Guido Bertolaso e il relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia. Poco dopo la Lega accetta di ritirare e riformulare come ordine del giorno un altro emendamento al quale tiene e che prevede che i comuni inadempienti sulla raccolta differenziata vengano sciolti e commissariati. Tutto liscio se non fosse che al capogruppo della Lega in commissione Ambiente, Guido Dussin, non piace la riformulazione dell’ordine del giorno proposta dal sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia. Da qui ha origine il secondo scivolone del governo con il Carroccio che vota in modo difforme rispetto al resto della maggioranza appoggiando una proposta di modifica dell’Italia dei Valori all’articolo 16 che prevede la possibilità per il dipartimento della Protezione civile di fare assunzioni di dirigenti anche senza concorso per far fronte all’emergenza (la modifica, approvata con il parere contrario dell’esecutivo, rende obbligatoria la strada concorsuale, ma verrà probabilmente corretto in sede di discussione al Senato).

Il clima quindi si surriscalda: Menia punta il dito contro la poca lealtà della Lega perché, dice, “per me quando la parola é data è data”, e se la prende con Dussin che, dai banchi del comitato dei nove, per ritorsione, ha dato indicazione di votare con l’opposizione. “Questa votazione – getta acqua sul fuoco Cota – non ha alcun significato politico. Nelle 100 votazioni può capitare che il nostro rappresentante del comitato dei nove dia una indicazione di voto diversa rispetto a quella data dal Pdl”. Tutto a posto, quindi. A patto, che, rivendica la Lega “finalmente passi il principio della responsabilizzazione degli amministratori locali che faccia crescere al sud una classe dirigente responsabile”. E su questo sarà battaglia da martedì quando il testo tornerà in Aula e si voterà sull’emendamento della Lega sulle coperture che per il Carroccio é il vero punto politico del provvedimento.

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