SANREMO 2009. ECCO ALCUNI COMPENSI D’ORO
Posted by irpinianelmondo su febbraio 24, 2009
24.02.2009-A parte l’ormai strombazzato milione di euro incassato da Bonolis, non possiamo sorvolare sui 350 mila euro dati a Benigni per trenta minuti di monologo anti Berlusconi. Considerato poi che il comico avrà fatto il suo nome almeno una ventina di volte, è un po’ come se ogni sua “evocazione” gli avesse fruttato 18 mila euro circa. E chissà se dentro di se, in fondo in fondo, non lo abbia un pochino ringraziato. Per non parlare del fatto che si è tanto discusso, nei mesi scorsi, della crisi Rai, causa dell’assenza quest’anno a Sanremo di molti ospiti vip i cui compensi erano troppo alti (dai cantanti stranieri al caso della top Chiara Baschetti).
E per dirla tutta, da un po’ di tempo negli studi di viale Mazzini, alle conferenze stampa di presentazione di fiction e programmi, l’opulenza dei buffet ha lasciato il posto a un vuoto desolante. «È la crisi, singorì», mi ripete ogni volta mesto l’addetto ai caffè.
Ma poi ecco che ti saltano fuori un Bonolis e un Benigni, o una Eleonora Abbagnato che per dire due parole e mostrarsi in tutù avrebbe preso la bellezza di 50mila euro. E per fortuna che Alessia Piovan aveva dichiarato di essere stata pagata “solo” 5 mila euro per la sua presenza del martedì sera.
Perché invece la Pession ne avrebbe presi una trentina e quella cariatide di Hugh Hefner di Playboy per presentarsi in pigiama con le badanti (ops, fidanzate conigliette) 180 mila. A questo punto saremmo tanto curiosi di sapere quanto hanno incassato i cinque modelli belloni per cambiarsi d’abito tre volte e sfoderare il loro sorriso da copertina.
E sì che Castelli (Lega Nord) alla vigilia del Festival era sbottato con un «Sono estereffato, ecco la vera casta. Mica quella dei politici, ma gente che per condurre una trasmissione incassa uno stipendio da un milione. Mi domando come si possa chiedere agli italiani di pagare il canone Rai». Il bue che dà del cornuto all’asino, diremmo noi.
E mentre il Codacons chiede il sequestro dei contratti a Bonolis e Benigni al fine di verificare se possano essere configurabili o meno sprechi di risorse pubbliche ai danni della collettività, noi proseguiamo, uniti e compatti nella crisi, la nostra “simpatica” carovana. Dalla quale non possiamo che osservare con fare desolato, e rassegnato, i privilegiati chiederci, proprio come ha fatto a Sanremo Bonolis con le lacrime agli occhi, di mettere una mano sul cuore, e una sul portafoglio, per regalare qualcosa ai meno fortunati.Libero
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